L' illusione di Dio. Le ragioni per non credere by Richard Dawkins

L' illusione di Dio. Le ragioni per non credere by Richard Dawkins

autore:Richard Dawkins [Dawkins, Richard]
La lingua: eng
Format: epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 2007-04-14T22:00:00+00:00


Notarono che i bianchi non fabbricavano con le loro mani le meraviglie di cui si servivano: quando i manufatti avevano bisogno di essere riparati, li spedivano via e ne facevano arrivare in continuazione di nuovi come «carico» di navi e, in seguito, aerei. I bianchi non riparavano mai alcunché, né facevano mai lavori utili (stare seduti dietro a una scrivania e sfogliare carte doveva essere, agli occhi degli isolani, una forma di devozione religiosa). Era quindi evidente che il «carico» era di origine soprannaturale. Come a suffragare la supposizione, i bianchi facevano cose che si potevano considerare solo cerimonie rituali.

Costruiscono alti alberi maestri cui attaccano dei fili, poi siedono ad ascoltare scatolette che emanano un bagliore ed emettono strani rumori e suoni di voci strozzate. Inoltre, convincono gli uomini del posto a indossare abiti identici e a marciare su e giù, un' occupazione che più inutile di così non si può. Alla fine gli indigeni ritengono di avere chiarito il mistero. Quelle azioni incomprensibili sono i rituali con cui i bianchi convincono gli dèi a mandare il carico. Se gli indigeni vogliono il carico, devono fare lo stesso.

È incredibile che culti del cargo molto simili siano nati in maniera indipendente su isole che sono sia geograficamente sia culturalmente lontane. Prosegue David Attenborough:

Gli antropologi hanno rilevato due distinte esplosioni di culti nella Nuova Caledonia, quattro nelle isole Salomone, quattro alle Figi, sette nelle Nuove Ebridi e oltre cinquanta nella Nuova Guinea, quasi tutte indipendenti l'Una dall'altra e prive di collegamenti. La maggior parte di tali culti afferma che un certo messia porterà il carico nel giorno dell'apocalisse.

Il fiorire indipendente di tante credenze autonome ma affini fa pensare che vi siano dei tratti comuni nella psicologia umana.

Un famoso culto dell'isola di Tanna, nell'arcipelago delle Vanuatu (ex Nuove Ebridi), esiste ancora e si incentra sulla figura messianica di John Frum. I riferimenti a John Frum nei documenti ufficiali si fermano al 1940, ma, sebbene il mito sia molto recente, non si sa per certo se il personaggio sia realmente esistito. Secondo una leggenda, sarebbe stato un ometto dalla voce stridula e dai capelli sbiancati, che girava con una giacca dai bottoni luccicanti. Fece strane profezie e incitò in tutti i modi la popolazione a ribellarsi ai missionari. Alla fine, dopo aver promesso un trionfale secondo avvento durante il quale avrebbe portato un carico meraviglioso, tornò dai suoi antenati. Nella sua visione apocalittica prevedeva tra l'altro «un grande cataclisma». «Le montagne» disse «crolleranno, le valli si colmeranno, i vecchi ritorneranno giovani e le malattie scompariranno. I bianchi saranno cacciati dall'isola per non tornare .mai più e il carico giungerà abbondantissimo, sicché tutti avranno quello che desiderano.»19

Prospettiva più preoccupante per i.l governo, John Frum profetizzò anche che, al momento del suo secondo avvento, avrebbe introdotto una nuova moneta con l'immagine di una noce di cocco. La popolazione doveva quindi liberarsi di tutto il denaro dell'uomo bianco. Questo condusse, nel 1941, a un attacco generale di follia spendereccia: la gente smise di lavorare e l'economia dell'isola ne fu gravemente danneggiata.



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